coraggiosamente lontano

ho maturato abbastanza esperienza per non invidiare il lavoro di nessuno.
si vabbè gli architetti disegnano e sono sempre nei cantieri, gli sportivi giocano, i dirigenti hanno l'auto aziendale, i dipendenti devono obbedire senza tante responsabilità, e così via ..... però ogni lavoro ha le sue luci e le sue ombre.
categorie a parte sono i fortunati che fanno quello che hanno sempre sognato, fin da piccoli, quelli sono dei privilegiati.
io faccio l'assicuratore .... che se un bambino da piccolo dice di volerlo fare, lo portano da uno psichiatra credendo che sia autistico e se prorpio devo dirla tutta io sognavo di guidare lo spazzaneve..... guidare, fare rumore e soprattutto vedere il frutto del mio lavoro subito sotto gli occhi.... una strada sgombra. che libidine.

ieri però sono andato alla riunione dei docenti della futura prima elementare di Samuele.
ci hanno raccontato cosa fanno, che programmi hanno deciso di seguire, come hanno impostato l'iter scolastico dei cinque anni, come accolgono i bambini, come li trattano, come questi rispondono agli stimoli, alle iniziative, all'insegnamento e ho provato invidia.
lo so che i prof guadagnano poco e sono sempre nei casini - proprio loro che hanno in mano il futuro degli uomini che saremo, che follia - però ho invidiato quella meravigliosa sensazione che devono provare e che mi hanno fatto capire di provare nel vedere i cuccioli di uomo che fanno i primi passi nella loro storia di uomini. deve essere una sensazione impagabile vedere un bimbo che si incuriosisce, si appassiona, prende la sua traiettoria formativa.

ma io è li che vorrei essere, è li che vorrei spendere le mie ore diurne, è quello che mi sentirei di desiderare per realizzarmi, per sentire di aver vissuto tutto quello che mi emoziona.
e fanculo al pragmatismo. .... fa bene ogni tanto innamorarsi di un utopia. ho pensato che se vincessi alla lotteria (alla quale non gioco mai) invece di fare tutte quelle mille cazzate che si pensano, vorrei spendere tanto tempo, più tempo a guardare i miei figli crescere.

ma il mio posto non è quello, il mio ruolo non è di spiare, guardare, controllare, ma è quello di stare coraggiosamente lontano da loro mentre assorbono mille e mille nozioni, aspettarli a casa per "lavorare" tutto il materiale che avranno recepito ed aiutarli a sgrossarlo, a dargli un significato, cercando di aiutarli a formarsi e non cercando di formarli.

quello è il mio ruolo ed è, anche quello, un'esperienza meravigliosa.

ho guardato la maestra Carla e la maestra Donata e ho pensato "voi sarete le mie alleate a distanza".

buon lavoro

Deg

Ok Deg, se è questo che il destino vuole, cercherò di dimenticare il male che mi hai fatto e tornerò ad essere tuo amico. O almeno ci proverò.
Passi che dopo la tua separazione ti sei risposato con la sosia di mia moglie, che quando me l’hanno fatta vedere in foto mi è venuto un colpo, passi ancora che il tuo primo figlio (Alberto) è nato proprio il giorno del compleanno del mio grande (Samuele) e che quindi per sempre ad ogni compleanno i nostri comuni amici non sapranno a che festa andare, ma ieri – accidenti - è nata la tua piccola (Arianna) e ieri era il compleanno del mio piccolo (Alessandro)!.
Che dire. Questo è il destino che chiama, che si ribella al fatto che la nostra amicizia si sia interrotta …. Perché non è finita, caro Deg, l’ho solo interrotta, perché non potevo più sentire così male.

Cercherò di non ripensare che dopo 30 anni di amicizia, non so quale percorso mentale, ti ha portato a credere – e forse purtroppo lo pensi ancora – che il tuo primo matrimonio sia finito non perché tua moglie ti ha tradito e lasciato per un altro perché non gli piaceva vivere con te, ma perché io, un famoso giorno di 20 anni fa, ti ho dato un consiglio sbagliato. Apposta! ... per farti fallire e sentirmi migliore, e cioè mi accusi di averti consigliato di continuare a stare con la tua, di allora, fidanzata (poi divenuta tua moglie) anziché lasciarla e fidanzarti con una ragazza della tua Università, della quale ti sentivi innamorato.
Cosa ti è successo nella testa per architettare una cazzata del genere io non lo saprò mai, perché hai fatto pagare me anziché farti un esame di coscienza non lo capirò mai. Si va be, lo so che dare la colpa agli altri è molto più facile e in un certo senso rassicurante, ma io ero, e sono, quello che per 30 anni hai sentito e visto tutti i giorni, quello del subbuteo, delle partite del Genoa, dei giri in bici a scoprire le stradine, delle vacanze, dello sci, della scuola, delle prime fidanzate, delle feste, degli amici (i fratelli), della macchina comprata insieme e pitturata con le fiamme, delle discussioni sul matrimonio; sono anche quello che quando quella stronza della tua ex moglie ti ha praticamente proibito di vedere noi “fratelli” per tutto il tuo matrimonio, non ha mai smesso di telefonarti, di invitarti, di cercare di convincerti a non lasciare il gruppo, e sono quello che quando ti sei separato ha passato la sua vacanza in austria attaccato al cellulare con te mezz’ora al giorno per sentirti piangere, quello che una sera ha preso 500.000 lire di multa per correre da te in crisi per la separazione. Sono quello che ti ha fatto conoscere cosa volesse dire affetto familiare, facendoti diventare un membro della mia famiglia, dove raccoglievi più coccole di quante ne raccogliessi nella tua, ed io lo sapevo e ne ero contento e tu lo sapevi e venivi sempre in casa, e tutti ti chiamavano affettuosamente Deg, mentre tua madre ti chiamava Daniele e tuo padre ti parlava solo per criticarti, dove mia sorella ti baciava quando arrivavi mentre a casa tua non hai mai avuto una carezza.

Beh, proprio io, che un anno fa ti ho sentito dire “non ti preoccupare ti perdono” a conferma del fatto che quel coglione del tuo analista ti ha lasciato elaborare un sentimento distruttivo nei miei confronti anziché aiutarti a elaborare un doloroso ma necessario percorso di autocritica, beh proprio io che per non farmi più ferire da te ti ho stoppato dicendoti di non cercarmi più perché da me non meritavi più niente, proprio io, ….. il coglione che non smette mai di credere nelle persone, il coglione che non riesce a capire che ci sono persone che sono così fragili e deboli che possono fare del male a stargli vicino, proverò a riaccoglierti nel giardino dei miei sentimenti.

Cominceremo raccontandoci dei nostri 4 figli, che ci hanno fatto lo scherzo di nascere nello stesso giorno, poi semmai ti confesserò che non ho mai avuto il coraggio di buttare via il biglietto di un regalo che mi avevi fatto per far pace (squadra di subbuteo Genoa logicamente, testo “A fede l’altra parte della mia squadra del cuore”) ma che non avevo accettato come scusa, perché non avevi gli occhi da amico.
E poi vedremo.
A presto amico mio.

Gesù era Pinocchio

Papà mi racconti la storia di Gesù?

Oh belin – penso – …….. allora che cosa vuoi sapere?

Di quando è nato.

Per un attimo mi rincuoro al pensiero che, essendo nato dallo spirito santo, mi scampo il discorsino del semino, del pancione, che poi se andiamo a vedere è ancora più complesso quello …. Vabbè.

…… allora Gesù bambino nacque in una capanna ….. o era una stalla, ah no una caverna …

papà, che dici, è nato in un presepe ….

Ah già … rispondo millantando competenza, e già il mio pensiero va ai genitori, …. Allora …. La mamma era Maria …. Il papà Giuseppe … che faceva il falegname …..

come Pinocchio?

ah no aspetta ...... è vero .....quello era Pinocchio …. – andiamo avanti – comunque erano poveri e …… siccome erano tanto poveri e non avevano da scaldarsi c'erano un bue ed un asinello che alitavano e siccome non avevano da mangiare tutti gli portavano dei regali …. - Belin sono già ai remagi che manco so se si scrive Re Magi o Remagi? - i più bei regali glieli fecero tre signori su un cammello che si chiamavano Remagi.

erano dei re?
,
.......ssssi ..... più o meno ... .....e gli portarono oro, incenso e mirra.

Cosa?

Samu! l’oro lo sai cos’è, …… l’incenso è una roba che profuma l’aria, e la mirra invece …. è una cosa strana che non so spiegarti.

Forse si mangia perché l’oro non si mangia e l’incenso neppure.

Già ……

Finito?

Aiuuuuuttttooooooooooo.
Ci vorrebbe qualcunoi ferrato in queste cose di chiesa, uno che i suoi bambini hanno già fatto catechismo.

Eh si perché non contiamoci delle balle, o ti ci educano o col cavolo che poi lo scegli.
Mia madre faceva la progressista sessantottina contro tutti i formalismi, (che a vederla adesso ci sarebbe da farsi 4 ghignate vabbè) e quindi niente catechismo, niente religione a scuola, niente comunione e niente cresima. Che oltretutto a stare fuori dalla classe durante religione o a non andare a catechismo dopo il calcio con i miei amici mi imbarazzava perché non sapevo spiegare il perché.

Mia madre dice che sceglierò a 18 anni cosa vorrò fare – dicevo a tutti – e tutti dicevano …. Boh!.

Poi arrivato a 18 anni pensavo solo alla gnocca e quindi addio chiesa. Mi ci vedi a dire a qualche fidanzatina in piena tempesta ormonale: scusa ma devo andare in chiesa. Ma dai su.
Tuttalpiù poteva succedere di andare in chiesa per tacchinarsi una, spinti dall’ormone, ma poi basta.

Così ora non so la storia di Gesù. So meglio Gli incredibili, Pinocchio, Cenerentola, Cappuccetto Rosso. Che vergogna.

Però i miei figli voglio che crescano sapendo, affrontando il problema, magari anche frequentando, ma mentre lo scrivo sento già che farò la stessa fine di mia madre a dare una spiegazione al fatto che non li porto a messa.
Non so perché ma mi sembra mi manchi qualcosa.

bio-misteri

c'è una corrente del pensiero bioetico che sostiene che non possiamo più permetterci comportamenti che non tengano in considerazione il fatto che ogni nostro atto ha, ed avrà, delle ripercussioni sulla vita degli altri abitanti del pianeta.
è verissimo.
metti per esempio che ad un equadoriano di 75 anni siano sempre piaciute in modo esagerato le patatine fritte. la sera a cena patatine fritte, a pranzo con gli amici, patatine fritte, cosa vuoi amore per il tuo compleanno?, patatine fritte.
così per una vita. metti anche che verso i 50 anni le sue analisi siano andate un po' a ramengo e che lui, ignaro del credo bioetico, non abbia dato ascolto al cognato medico o all'amico col colesterolo alto, alla cugina dietologa, ed abbia continuato imperterrito ad imbottirsi di patatine fritte.
vuoi che una condotta così non danneggi a lungo andare qualche altro tuo concittadino planetario?. potrebbe succedere, che so, che ad una giovane mamma dall'altra parte del pianeta il tuo eccesso di trigliceridi crei, per bio-trasmissione, un piccolo malanno ..... un malditesta, un erpes, una piccola afta in bocca.
e già perchè il nostro amico equadoriano, letto il responso delle analisi disastrose, finalmente rifatte a 75 anni, corre a telefonare alla figlia che lavora all'estero, in Italia, a Genova, dicendole "guarda che sto male, potrei morire" ed in quel momento, il mistero si compie: quella telefonata veicola un piccolissimo virus che si appiccica sulla gengiva inferiore di una giovane donna italiana, madre di famiglia.
la povera figlia dell'equadoriano, logicamente, si intristisce, parla del suo dramma alla famiglia presso la quale lavora (e della quale costituisce l'asse portante dell'organizzazione familiare) e trova, giustamente, disponibilità a poter usufruire di 15 giorni di ferie più l'anticipo della liquidazione dei 4 anni lavorati. il virus comincia a lavorare creando una piccola ulcerazione nella bocca della giovane mamma italiana.
capita inoltre che il biglietto aereo disponibile preveda il ritorno non 15 giorni dopo ma 45 giorni dopo, e la sventurata, dimenticando di essere la colonna portante di una famiglia di 4 anime, lo acquista senza nemmeno preavvisare. ed ecco che il virus esplode: afta galattica fra labbro inferiore e gengiva della giovane mamma italiana.

ecco spiegato come una non corretta alimentazione può avere ripercussioni su altre persone anche dall'altra parte del pianeta.

scusate mia moglie mi sta interrompendo:

Ammmoooorrreeee smettila di scrivere cazzate sul blog e vienimi a dare il blu di Metilene sull'afta.

ecco ora s'è capito....

vivo di musica

samuele bersani
ivano fossati
nicolò fabi
max gazzè
avion travel
vinicio capossela
radiodervish
mario venuti

elio e le storie tese

robert schumann

joe jackson

la cura del viso

tutte le sere, mentre lavo i denti, li vedo lì che mi guardano, mezzi pieni, con l'aria di chi si sente poco valorizzato.
sono tre tubetti, tutti simili, tutti della stessa marca, appoggiati in fila nel porta "cose" con amorevole cura da mia moglie vicino al mio lavandino.
so, perchè ho cercato di applicarmi, che uno è un tonique visage, uno un moisturizing, e l'altra una cream antiage (salcaz....).
so, perchè ascoltavo bene la spiegazione di mia moglie - che me li ha regalati - che vanno usati in sequenza.
uno pulisce, uno toglie le impurita, l'altro arricchisce la pelle durante la notte.
i problemi del mio rapporto con il trittico maledetto della cura del viso sono due. primo: la sera prima di andare a dormire non mi va di impastarmi la faccia con tutta sta roba che poi mi si bagnano anche i capelli e magari gocciolo sul collo del pigiama o, peggio, sui polsini.
secondo: non mi ricordo mai la sequenza giusta: come sarà? prima quello trasparente, poi quello cremoso e infine quello denso? vabbè proviamo .... oh belin non ho sciacquato fra il cremoso e quello denso e ora ho la faccia piena di ricotta.
no è sicuramente prima quello denso, e sciaquo, poi quello trasparente che toglie tutto, e poi quello cremoso. belin ... non si assorbe mai, se vado a letto così mi incollo al cuscino.
vedrai che allora è così ... prima quello trasparente, col cotone, poi il cremoso e sciaquo, poi infine quello denso e sciaquo. ma a che cazzo serve?

amooooooooooreeeeeeeee ?! com'era più la sequenza?

prima il sapone
quale sarà?
poi il tonico per le impurita dell'acqua
ma che cazzo dice
poi alla fine quello cremoso
sembro liza minelli dopo il lifting tutto lucido.

amore non posso mettere solo il cremoso?
e bravo così impasti tutto lo sporco
ed eliminare il tonique?
no che abbiamo l'acqua dura e ti rimangono le impurità
ed evitare il cremoso allora?
si così fra 5 anni hai la pelle di un vecchio

stasera intanto li numero col pennarello ... poi vedremo.

mi ami ancora?

non posso dire di averla odiata, quello mai. nemmeno di averla detestata, come potrei se la amo. direi solo che mi sono incazzato come una jena.

arriva Pippo, il mio migliore amico da Siena, non lo vedo da tanto. dopo averlo accompagnato a torino a ritirare mobili e a ritirare il diploma di laurea me lo riporto a genova per uscire a cena.
figli dai nonni, moglie a un corso di aggiornamento serale. perfetto.
coinvolgo anche Alessandro, altro caro amico e collega di mia moglie.
serata ideale, non troppa gente nel locale prescelto, però movimento.
aperitivo più cena.
argomenti toccati, gnocca, gnocca, gnocca, gnocca, barche, vacanze, gnocca del passato (romanzata), gnocca del presente (idealizzata), vacanze, gnocca presente nel locale (giovanissime e sfacciate), niente calcio (evviva), lavoro, ancora un po' di gnocca.

quando finisco il Corso passo a salutarvi dove sarete?
(oh belin..) al tal locale.
ma sempre lì?! allora non so se vengo.
commenti di noi tre. verrà verrà, figurati se non viene.... a dare una controllatina.

la conosciamo tutti bene, mia moglie, è un tesoro ma presidia il territorio con cognizione di causa. non a caso la chiamano Cannavaro (il miglior difensore del mondiale)

e infatti arriva, sorridente, simpatica, frizzante, come sempre, ...............
e gli argomenti cambiano, siamo mica scemi ..... non fosse altro per galanteria ..... però dopo mezz'oretta ..... (beh ora vai ...... lasciaci finire la serata ...... c'era quel racconto di quando Alessandro (uomo libero) si è fatto la sua paziente in studio, che era rimasto a metà, oppure il fanta racconto della fanta gnocca delle estati in sardegna, moltiplicata e romanzata nella nostra fanta memoria, che andava ancora sviscerato).

niente.
incollata lì come una suocera a parlare del più e del meno.
il mio volto diventa scuro ma non serve a niente. non la capisce.
anzi mi arriva anche un rimbrotto.
mavaf....

e così tutti a casa, col muso, io in macchina con Pippo a sfogare l'incazzatura e lui a dirmi .... guarda che lo fa perchè ti ama e ha piacere a stare con te ....
e io .... mavaf..... ci sono mille altre occasioni per stare con me ....
lo so lo so che è perchè mi mama lo so che è così, ma sono incazzato e mi sfogo .... forse urlo anche un po' e sparo anche due madonne, così arrivo a casa bello scarico, (gli amici servono anche a questo), riesco ad andare a dormire senza affrontare il discorso e litigare .... che non litighiamo mai e ci mancherebbe di farlo per una cazzata del genere.

sms stamattina
lei: mi ami ancora?
io: tendenzialmente....
lei: volevi dire pazzamente?
io: vedremo.

la amo ancora ma glielo dico fra un po'.